La garganega è l’uva bianca più importante delle province di Verona e Vicenza, la varietà che domina le colline della DOC Soave. Possiede un piccolo patrimonio di profumi di cui la mandorla amara e i fiori bianchi sono i più nitidi; ha uno sviluppo biologico molto lungo, tanto da giungere a maturazione in ottobre; ha una buccia dura e particolarmente gialla (quasi rossa) quando è matura.
È possibile che il primo riconoscimento ufficiale risalga al 1200 nel celebre trattato di Pietro de’ Crescenzi nel quale si parla di Garganica, ma è certo che tracce di questo nome e del vitigno vi fossero almeno dall’anno 1000. In vari trattati si considera quest’uva dorata come l’ideale per la produzione dei dolci e passiti vini Retici. Vi sono numerose testimonianze che la fanno appartenere alla grande famiglia dei Trebbiani e quindi l’origine etrusca non sembra in discussione, visto anche l’impianto a pergola (più alto di quello di origine greca) dagli Etruschi, sperimentato e poi diffuso in gran parte dell’Italia nord orientale. Inoltre ci sono molti studiosi a scommettere sulla vicinanza di carattere della Garganega con altri vitigni come il sardo Nuragus, il veneto Prosecco e il più meridionale Grecanico.
Nei comuni di Soave e Monteforte, la zona del Soave classico, la composizione del terreno, accanto alla consuetudine interpretativa, fanno la differenza ed abbiamo di conseguenza un’armonia leggiadra ed una continuità tra naso e bocca.