La villa che fu dei Brognoligo s’innalza nei pressi della piazza di Costalunga, a sud della strada principale del paese, oggi chiamata via Lazzaretto. A oriente la costeggia la strada che scende verso l’Alpone, sulla quale si affaccia il portone cinquecentesco, recante nella chiave di volta lo stemma della famiglia con le sigle F B (Francesco Brognoligo) e il millesimo 1553, anno in cui la costruzione fu effettuata o portata a compimento. Davanti alla casa padronale si stende un ampio cortile, in parte recintato, dove si trovano portici, stalle e altri rustici.
Il giardino fu realizzato da Francesco Brognoligo, costruttore della villa, e conservato dai Rassa. Si presentava bordato con una siepe e diviso a metà da un vialetto. Una diramazione dei condotti, creati per irrigare la “pradaria”, forniva l’acqua necessaria.
La facciata meridionale della villa era preceduta da una larga scala di marmo con sei gradini, mediante la quale si accedeva al portalino dotato di contorni in pietra con solcature. Lo affiancavano, a destra e a sinistra tre finestre, anch’esse con analoghi contorni. Al centro del piano nobile una porta finestra sormontata dal timpano curvilineo, dava accesso al balcone, sostenuto da sei mensole in pietra e munito di un parapetto in ferro battuto. L’ultimo piano era adibito a granaio e presentava sette piccole finestre quadrate, allineate con le aperture sottostanti. Lo spiovente del tetto era sorretto da mensole di pietra, ornate alle estremità da triglifi.
Per quanto riguarda l’interno, al pianterreno c’era un sala passante, ai cui lati si aprivano quattro salette, due per parte. Sulla destra era collocato il vano scale.
L’edificio odierno non è quello innalzato verso la metà del Cinquecento da Francesco Brognoligo, in quanto le sue caratteristiche architettoniche lo riconducono senza alcun dubbio al secondo Settecento. La ricostruzione è dovuta alla nobile famiglia veronese dei Maffei, che entrò in possesso del patrimonio dei Rassa, succeduti ai Brognoligo verso la fine del Seicento.